Nel tempo di Quaresima abbiamo l’occasione propizia per riscoprire il centro della nostra fede e della nostra vita: Gesù! Contemplando il Cristo sofferente riceviamo luce sulla nostra esistenza e sulla nostra umanità
“Sei giorni dopo”. Con questa localizzazione temporale inizia il Vangelo della trasfigurazione. Il nostro pensiero va al sesto giorno della creazione in cui il Padre, guardando il volto del Figlio, completa la sua opera creando l’uomo a Sua immagine e somiglianza. Più che un semplice racconto la creazione dell’uomo e della donna sono una vera professione di fede: io assomiglio a Dio, nella mia vita c’è la scintilla del Suo amore, guardando il Figlio unigenito scorgo chi devo essere.
Tutta la creazione soffre e aspetta di essere liberata totalmente. L’immagine di Dio in noi è corrotta dal peccato e dal male. Cristo si fa uomo per liberarci e far risplendere in noi la bellezza originaria.
Il Figlio è la Parola definitiva di Dio sull’uomo e per l’uomo; è attraverso il mistero della morte e della resurrezione del Figlio che noi conosciamo il Padre e il Suo amore per noi e il valore che Lui dà alla nostra vita. Cristo ci rivela la nostra dignità che trova fondamento nel cuore del Padre; noi siamo chiamati a scegliere liberamente di seguire Gesù, attraverso la via della croce, per trasfigurare la nostra vita; per farla diventare bella così come è stata pensata e creata da Dio.
Il fine della nostra vita è la felicità (“Signore è bello per noi stare qui”); il principio, la via per raggiungerla è ascoltare il Figlio e mettere in pratica il Suo Vangelo di Pace; invece di ascoltare noi stessi, dobbiamo intraprendere un cammino umile, di ascolto e fiducia in Cristo per trasfigurarci.
Cristo si trasfigura per dare solidità al Suo insegnamento, per confermare la professione di fede dei discepoli che lo avevano riconosciuto Figlio di Dio, per prepararli e consolarli prima della Sua passione e morte. Gesù, sul monte Tabor, lascia trasparire la gloria di Dio e sul volto del Figlio appare la bellezza originaria nella quale Dio ha creato il mondo.
L’uomo è pellegrino in cerca del volto e di identità; ci dobbiamo lasciar trasformare la vita, compiere una metamorfosi che ci permette di cambiar forma, per permettere a Dio di far risplende nella nostra umanità il Suo splendore divino; per essere anche noi trasparenza del Suo amore e della Sua gloria.