La seconda tappa del nostro cammino ci porta ai piedi del monte Tabor, Gesù lì si Trasfigura dando ai suoi discepoli un anticipo della sua Pasqua. Solo pochi istanti prima aveva finito di dirgli che a Gerusalemme avrebbe patito e sarebbe stato crocifisso ora gli mostra che la Croce non sarà la parola definitiva di Dio. Lui è luce che rischiara le tenebre del cuore e consola la vita dei suoi figli.
Gesù manifesta la sua identità, essere Dio! Ma riconoscerlo è un cammino che passa dal Calvario per giungere rinnovati la mattina di Pasqua e nel cammino la fatica è sostenuta dalla consapevolezza che il Signore è sempre con noi.
Essere discepoli, essere uomini nuovi ecco la sfida; ma come? La Voce che i discepoli odono ci rivela la risposta: “Ascoltatelo”. Si, essere discepoli significa ascoltare il Maestro che parla, essere uomini nuovi significa riconoscere in Gesù il Signore e camminare alla luce della sua Parola.
In questa seconda tappa siamo chiamati a metterci in Ascolto di Dio, spesso nella nostra vita di fede siamo noi a parlare, troviamo il tempo per tacere e nel silenzio fargli spazio; solo cosi potremo professare la nostra fede in Dio, dopo averlo riconosciuto nella Sua Parola.
Ecco allora l’impegno di questa settimana: troviamo del tempo nella giornata per ascoltare la Parola di Dio! Prendiamo il Vangelo del giorno, la mattina quando mi alzo e la sera quando vado a letto, quando sto per andare a lavoro e quando ritorno o in altri momenti, leggiamolo lentamente e dopo un tempo di silenzio prendiamo coscienza che quella Parola Dio la sta dicendo a me ora, concludiamo con il Padre Nostro. Solo così riconosceremo Gesù presente nella nostra vita e saremo uomini nuovi trasformando la nostra vita sul modello della Sua.
Buona settimana, via abbraccio e vi benedico.
Vostro don Ferdinando Fodaro