Il Vangelo, questa domenica è una lotta tra la luce e le tenebre, quell’eterna lotta che ogni credente vive ogni giorno della sua esistenza; la Luce della fede in Dio che si preoccupa del cieco e le tenebre dei farisei che decidono la morte di Dio perché il miracolo è avvenuto di Sabato.
Ecco la stupenda realtà della Pasqua: Dio è così innamorato dell’uomo, della sua storia che non guarda a nulla pur di renderlo felice, pur di salvarlo. Attenzione a pensare che la salvezza sia il miracolo della vista la Salvezza è la capacità di potersi fidare e affidare a Dio che da pace al cuore ed illumina le vicende della storia.
Se lasciamo entrare Dio che è luce, che è vita, che è consolazione nelle pieghe della nostra storia, allora è più facile camminare, affrontare la prova, superare gli ostacoli, accettare la sofferenza e ritrovare la serenità.
Ma accogliere Dio, significa sforzarsi di riconoscerlo per quello che è e non per quello che io immagino di Lui. Accogliere Dio diverso dal mio modo di immaginarlo (vedi i farisei e la legge del sabato) significa riconoscerlo appassionato dell’uomo con i suoi peccati, i suoi fallimenti e le sue problematicità.
Questo è il Dio che Gesù Cristo ci ha fatto conoscere, morendo e risorgendo, e lo ha chiamato Padre. Riconosciamoci figli e gioiamo per un Padre così scandalosamente appassionato alla nostra vita.
Buona domenica.
Don Ferdinando Fodaro