“Credo….Amen” davvero lapidario lo slogan con cui quest’anno il settore adulti di Ac della diocesi di Cz-Sq ha voluto riflettere in quel di Torre di Ruggiero sull’anno della fede che sta per concludersi e che grazie all’intuizione di Papa Benedetto XVI abbiamo potuto vivere come grazia feconda del Signore. Una tre giorni vissuta all’insegna della gioia dello stare insieme come adulti di Azione Cattolica provenienti dalle diverse parrocchie della diocesi, della condivisione, della preghiera e dell’approfondimento della Parola. In quest’ultimo senso ad aiutarci nella riflessione di cosa significa avere fede, di cosa significa viverla come coppia e come comunità e di come professarla in modo corretto e coraggioso ci hanno aiutato le spiegazioni e di don Leonardo Calabretta parroco di Mater Domini che con la sua simpatia, profondità e semplicità mai banale ci ha consegnato le “chiavi” per poter entrare dentro la Parola del Signore  e farla propria. Don Leonardo ha accompagnato gli adulti di AC  in un cammino dentro la Fede, partendo dalle due fonti Bibbia e tradizione,  dalla distinzione tra religione e religiosità, dal soggetto (Cristo) all’oggetto della fede. Un cammino nella fede che, secondo don Leonardo, non può non essere investito anche dai dubbi , dalle cosiddette “crisi” che, però, possono e devono diventare momenti di crescita di una fede che diventa “adulta” anche attraverso quei “doveri” che sono per un cristiano: l’istruirsi alla Parola del Signore, il professarla , difenderla e diffonderla. Tutto ciò è possibile , secondo don Calabretta,  nel momento in cui viviamo la fede e cioè la fede diventa vita, attraverso la preghiera che deve trasformarsi inevitabilmente in opere altrimenti , usando un’espressione forte , diventa una fede morta. In conclusione, possiamo dire che il campo adulti di Azione Cattolica ha raggiunto il suo scopo e grazie don Leonardo Calabretta, ai vicepresidenti adulti di AC, Giorgio De Caro e Rita Riitano, abbiamo potuto riscoprire il gusto di dirci cristiani, pronti lasciare un segno nella società in cui viviamo senza abbandonarci al bigottismo, ma sapendo confrontarci con chiunque, dando ragione della speranza che in noi e cercando di contagiare con essa ogni persona che incontreremo sul nostro cammino.

Alfonso Ciriaco – Segretario diocesano  Mlac